Il prompting ovvero l'arte dell'aiuto - L' ABA spiegata a mia nonna

Dare il giusto aiuto ad un bambino per farlo progredire nel suo apprendimento é una vera e propria arte che si affina con anni di studio e pratica. Ecco alcuni principi che possono esserci utili per imparare e migliorare questa arte.

Abbiamo visto (qui) come anni di ricerca ed esperimenti abbiano dimostrato che i suggerimenti, detti anche prompts, sono uno strumento didattico efficace per le persone con DSA (disturbo dello spettro autistico)

I prompts sono quindi una parte importante e integrante della maggior parte dei programmi ABA .

In realtà i prompts possono essere utili per aiutare le persone con e senza bisogni speciali.

Ma cos'è un prompt?  I prompt sono istruzioni, gesti, dimostrazioni, aiuti fisici etc. che organizziamo o facciamo per aumentare la probabilità che i bambini diano delle risposte corrette.


Come usare i prompts
 Hai mai puntato il dito per dirigere lo sguardo di una persona nella giusta direzione? Se è così, hai “promptato” qualcuno.

Il prompt è strettamente legato alle modalità in cui gradualmente viene eliminato (vedi articolo sul fading).

Distinguiamo due principali procedure del  prompt. Una procedura prevede l'utilizzo del prompt subito dopo l'istruzione (prompt simultaneo) e si caratterizza come insegnamento senza errori (errorless learning - EL) l'altra utilizza l'aiuto dopo almeno due errori (no-no-prompt).

Confronto tra Errorless learning e No-no prompting


Un'altra distinzione che si può fare riguardo a come usare il prompt è quella tra “most to least" e “least to most", cioè  la modalità con cui i prompt vengono forniti e poi sfumati (fading).

Most to least (dal prompt più intrusivo al meno intrusivo).
Quando si insegna ad  un bambino a seguire un’istruzione per discriminare (riconoscere) un oggetto, si utilizzerà un prompt fisico totale per assicurare che il bambino dia la risposta corretta in presenza dell’istruzione. Dopo un determinato numero di risposte corrette utilizzando un prompt fisico totale, si  riduce il prompt fisico totale passando ad un prompt fisico parziale, poi ad un prompt di indicazione e riducendo ancora fino a raggiungere il solo controllo dell’istruzione.

Facciamo un esempio.
Si chiede al bambino di prendere il quaderno. Se il bambino non prende il quaderno  entro 5 secondi si presenta un prompt verbale dicendo che il quaderno  è nello zaino. Se il bambino non risponde entro 5 secondi si utilizza il prompt di modello per ottenere la risposta. Se il bambino non risponde entro 5 secondi si utilizza un prompt fisico per ottenere la risposta corretta.


Least to Most (dal prompt meno intrusivo al più intrusivo).
Si parte da un prompt meno intrusivo e si va di volta in volta ad aumentare  il prompt finché non si ottiene la risposta target.

da sinistra a destra i prompts "dal più al meno";
da destra a sinistra i prompts "dal meno al più".



Prompts di stimolo prompts di risposta
Un'altra distinzione è quella tra prompts di risposta e prompts di stimolo. 

I prompts di risposta vengono utilizzati come strategie per aumentare la probabilità di risposta corretta. Ecco alcuni esempi di prompts di risposta:

1. Auto fisico completo. Un prompt fisico completo consiste nel fornire una guida fisica per aiutare lo studente a svolgere l'intera attività richiesta. Esempio. Si dice al bambino: "Batti le mani". Tenendo le mani del bambini lo si guida nell'intera azione del battere le mani.

2. Prompt fisico parziale. Si fornisce assistenza per guidare lo studente attraverso parte dell'attività richiesta. Esempio. Si chiede al bambino: "Batti le mani". Si toccano  delicatamente le mani dello studente accompagnandole l'una verso l'altra.

3. Prompt dimostrativo (modelling)
È un suggerimento in cui si dimostra come eseguire un determinato compito.

Esempio: si chiede al bambino di fare una torre con i cubi e gli si fa vedere come farla.

4. Prompt verbale completo.
Dare allo studente una risposta completa e orale alla domanda appena posta. Esempio. Si chiede al bambino: "Cosa viene dopo maggio?". Si ripete la domanda inserendo la risposta "giugno".

5. Prompt verbale parziale o prompt fonemico.
Si fornisce al bambino parte della risposta alla domanda o si pronuncia solo il primo "fonema" o suono. Esempio. Si chiede: "Cosa viene dopo maggio?".Si sollecita il bambino dicendo "giu….".

6.Prompt gestuale
Un Prompt Gestuale può includere indicare, annuire o qualsiasi altro tipo di azione che lo studente può osservare mentre il suo insegnante la esegue.
Esempio. Si chiede al bambino: "Cosa usi per bere?" e si aiuta il bambino indicando un bicchiere.

7. Prompt testuale o scritto.
Questo prompt può essere fornito attraverso una lista o un altro tipo di istruzione scritta. 
Esempio. Si dice al bambino: "Fai i tuoi compiti". Si aiuta lo studente presentando una lista scritta dei compiti da fare.

8. Prompt visivo
Un prompt visivo può includere un video, una fotografia o un disegno su un supporto come la carta, una lavagna o un dispositivo elettronico. 
Esempio. Si chiede: "batti le mani". Si mostra un video di una persona che batte le mani.

Gli ultimi due aiuti che presentiamo (9 e 10), fanno parte dei cosiddetti prompt di stimolo (ne esistono anche altri) in cui lo stimolo corretto viene messo in evidenza rispetto al distrattore per favorire la risposta corretta.

9. Prompt di posizione
Questo tipo di prompt richiede di mettere la risposta corretta più vicina al bambino. 
Esempio. Si mostrano allo studente tre foto tra cui una palla, un cane  e una mela e si chiede: "Indica una cosa che si mangia".  A questo punto si posiziona la foto della mela più vicina al bambino.

10. Grande e piccolo
Lo stimolo corretto è presentato con dimensioni maggiori rispetto alla risposta errata. Esempio. Si mostrano 2 immagini: una più grande che mostra una mela e una più piccola che mostra una scarpa. Si dice:  “indica una cosa che si mangia!”

Gerarchia dei prompt. Potrai trovare diverse versioni. Questa è la nostra scelta.




mappa riassuntiva sul prompting


 

Ecco alcuni suggerimenti pratici:

1.Utilizza sempre il minor numero di prompts per portare a termine il lavoro. (Ciò è importante per evitare che il bambino diventi "dipendente dal prompt", il che significa che si affiderebbe troppo agli aiuti.)

2.Per questo stesso motivo (evitare la dipendenza da prompt) sarebbe  meglio, quando possibile, utilizzare il prompt meno intrusivo: ad esempio un prompt gestuale al posto di uno fisico.

3.Assicurati di sfumare (fading) i prompt il più rapidamente possibile. Ad esempio, se dai l’istruzione di battere le mani e devi dare un prompt fisico completo, la prossima volta che gli chiedi di battere le mani, prova con un suggerimento fisico parziale. Con il tempo non dovresti aver bisogno di alcun prompt. Naturalmente il risultato varierà da bambino a bambino, ma il tuo obiettivo dovrebbe sempre essere quello di eliminare la necessità del bambino di avere prompt.

4.Utilizza i prompts quando il bambino:

-sta per rispondere con una risposta errata (ad es. lo vedi raggiungere l'oggetto sbagliato, iniziare   a pronunciare la risposta sbagliata, ecc.); 
-risponde con una risposta errata;  
-non risponde affatto (di solito si aspettano circa 3 secondi per rispondere prima di intervenire con un prompt).

5.Varia i tuoi rinforzi:
-dai qualche elogio più pacato e una ricompensa di minore entità per una risposta corretta che si ottiene con un prompt; -fai grandi esultanze e dare rinforzi molto graditi per una risposta corretta che si ottiene senza un prompt.

Utilizza le storie sociali
Le Storie Sociali sono testi scritti(naturalmente possono essere letti da chi lavora con il bambino nel caso non sappia leggere) che hanno l'obiettivo  di aiutare le persone con autismo a capire le situazioni e gli eventi sociali che incontrano nella loro vita. (Ne parleremo in un altro post).

Le storie sociali possono venirci in aiuto quando il “bisogno di prompt” è dovuto al fatto che il bambino non ha capito il tipo di risposta che ci si aspetta da lui. (Può essere utile nelle situazioni sociali)


Interventi per l'autismo - Studio Pedagogico Maieutica




Riferimenti:
Il manuale ABA-VB: Applied behavior Analysis And Verbal Behavior. Fondamenti, tecniche e programmi di intervento. Carlo Ricci, Alberta Romeo, Delia Bellifemine, Giorgia Carradori, Chiara Magaudda. Erikson 
Intervento precoce per bambini con autismo. Un manuale per genitori e specialisti. Catherine Maurice (Autore), L. Nota (a cura di), S. Soresi (a cura di), S. Falchero (Traduttore)
Applied Behavior Analysis. John O. Cooper (Autore), Timothy E. Heron (Autore), William L. Heward (Autore) solo in inglese
Strategie e tecniche per il cambiamento. Garry Martin (Autore), Joseph Pear (Autore), P. Moderato (a cura di), F. Roletto (a cura di)
Il comportamento verbale. Burrhus F. Skinner (Autore)
Tecniche base del metodo comportamentale. Per l’handicap grave e l’autismo. Richard M. Foxx (Autore), C. Calovi (a cura di), M. Rucci (Traduttore), C. Villoresi (Traduttore)


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