Gli Interventi Naturalistici Evolutivi Comportamentali (NDBI)
Gli Interventi Naturalistici Evolutivi Comportamentali (NDBI) rappresentano una famiglia di approcci che, pur nelle loro differenze, condividono l’idea che l’apprendimento avvenga attraverso la relazione, il gioco condiviso e interazioni significative con l'ambiente circostante. Questi modelli integrano i solidi principi scientifici dell’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) con la sensibilità e il rispetto delle tappe evolutive tipiche, valorizzando la motivazione del bambino, la relazione affettiva e il coinvolgimento attivo di genitori e caregiver.
Dall’ABA agli NDBI: una breve storia
“L’Analisi del Comportamento Applicata (ABA), sviluppata inizialmente da Ivar Lovaas negli anni Sessanta, si fonda sul principio secondo cui i comportamenti seguiti da conseguenze piacevoli (rinforzi) tendono a ripetersi, mentre quelli “non rinforzati” tendono a diminuire. L’intervento più noto basato su questo approccio è il Discrete Trial Training (DTT), che consiste nel suddividere ogni abilità in piccoli passi insegnati in sequenze ripetute e strutturate.” Pur dimostrando efficacia, negli anni l’approccio strutturato ha evidenziato alcuni limiti, come la difficoltà dei bambini a generalizzare le competenze acquisite in contesti naturali, il rischio di scarsa motivazione e la difficoltà a sviluppare comunicazione e interazioni spontanee. Questi limiti hanno portato ricercatori e clinici come Laura Schreibman, Aubyn Stahmer, Geraldine Dawson, Brooke Ingersoll, Connie Kasari, Sally Rogers e altri, a integrare i principi ABA con le conoscenze della psicologia dello sviluppo e della relazione affettiva, dando vita agli
![]() |
| Interventi Naturalistici Evolutivi Comportamentali (NDBI). 20 Figura 3 |
Gli NDBI si collocano all’intersezione tra approcci comportamentali ed evolutivi ©2025, Fabio Orrù e Nicoletta Claudia Pinna – Studio Pedagogico Maieutica. Utilizzabile solo con citazione della fonte. Principali modelli NDBI
Tra gli NDBI più noti troviamo:
- Early Start Denver Model (ESDM) di Sally Rogers e Geraldine Dawson: un modello intensivo rivolto a bambini fino ai 5 anni che combina ABA e strategie evolutive con un forte accento sulla relazione affettiva, sull'interazione sociale e sull'impegno attivo delle famiglie.
- Pivotal Response Treatment (PRT) di Robert e Lynn Koegel: focalizzato su aree “pivotali” dello sviluppo come la motivazione, l’iniziativa comunicativa, l'autogestione e l'interazione sociale spontanea, utilizzando rinforzi naturali per facilitare l'apprendimento generalizzato.
- JASPER (Joint Attention, Symbolic Play, Engagement and Regulation) di Connie Kasari: intervento specificamente rivolto a sviluppare attenzione congiunta e gioco simbolico, con un approccio che enfatizza l’interazione naturale, la regolazione emotiva e l'engagement.
- Enhanced Milieu Teaching (EMT) di Ann Kaiser: modello incentrato sullo sviluppo del linguaggio tramite interventi che 21 avvengono naturalmente nelle routine quotidiane e tramite la formazione diretta dei genitori. Incidental Teaching (IT)/Walden Toddler Program: uno dei primi interventi naturali che utilizza le iniziative del bambino come spunti per insegnare competenze, favorendo la motivazione e la generalizzazione attraverso rinforzi naturali in contesti quotidiani.
- Project ImPACT (Improving Parents as Communication Teachers): modello basato sull'empowerment dei genitori, che diventano i principali agenti dell’intervento per migliorare le abilità comunicative dei bambini attraverso strategie basate sul controllo condiviso e sull'interazione affettiva. Questi modelli rappresentano una significativa evoluzione dell’ABA: sono basati sull’ABA ma più attenti alla motivazione intrinseca del bambino, alle interazioni affettive naturali e al ruolo centrale dei caregiver.





Commenti
Posta un commento