I supporti visivi per l'autismo. Una guida (quasi) definitiva.

Con il termine “strategie visive” ci si riferisce a quegli strumenti che attraverso il canale della vista sono in grado di ampliare il processo comunicativo, ampliando l’efficacia della ricezione, dell’elaborazione, e dell’espressione.

In questa definizione solitamente rientrano:

  • il linguaggio del corpo (comprese le espressioni facciali), la vicinanza del corpo, la postura e movimenti del corpo come toccare e indicare, il contatto visivo, posizione e spostamento dello sguardo;


  • i segnali ambientali come l’arredamento, la collocazione degli oggetti, la presenza delle persone ect.;


  • gli strumenti visivi tradizionali per organizzare la vita e dare informazioni come calendari, orologi, liste della spesa, menù, note, segnali, etichette, mappe, agende, elenchi telefonici e istruzioni per l’uso o per il montaggio.

In questo articolo ci occuperemo di quest’ultima categoria di strumenti visivi.

Un ultima nota: alcuni di questi supporti rientrano anche nella categoria definita come Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA o AAC che è la sigla in lingua inglese).

Molte persone nello spettro dell’autismo rientrano tra i cosiddetti visual learner, ovvero individui che per apprendere e comprendere la realtà che li circonda prediligono il canale visivo piuttosto che quello uditivo.

Temple Grandin, una donna con autismo ad alto funzionamento che da anni si occupa di divulgare in tutto il mondo le caratteristiche delle persone nello spettro dell’autismo, descrive molto bene cosa significa essere un pensatore visivo nel suo bellissimo libro “Pensare in immagini” di cui vi consigliamo la lettura. (Vedi link in basso).

Questa predilezione per il canale visivo di tante persone con autismo ha diffuso l'utilizzo  di strategie che si servono dei supporti all’apprendimento e alla comprensione della realtà basati sulle immagini e sulla strutturazione visiva. (Vedi articolo sul Teacch).

Le  immagini utilizzate per questi scopi vengono definite supporti visivi.

Il messaggio veicolato dal supporto visivo, essendo duraturo e non transitorio, permette di rispettare i tempi e le competenze necessari per poter accedere all’informazione. Gli ausili visivi forniscono principalmente le informazioni in forma logica, strutturata e sequenziale. Il supporto visivo è valido se possiede un significato per la persona a cui deve servire, se è facilmente riconoscibile, comprensibile e universalmente condivisibile.

Per molti ma non per tutti.
Come abbiamo visto per altre pratiche educative rivolte all’autismo, anche l’utilizzo dei supporti visivi non è immune da alcune criticità e fraintendimenti.

Innanzitutto i supporti visivi dovrebbero essere un mezzo, non un fine: l’utilizzo di supporti visivi non è un intervento educativo di per sé, ma è invece una strategia finalizzata al raggiungimento di obiettivi specifici (ad esempio gestire transizioni, organizzare un compito, favorire l'autonomia).
Come tutte le strategie va utilizzata se aiuta il bambino (o adulto) a raggiungere  determinati obiettivi.

Come messo in evidenza da alcuni studi, non tutti i bambini con autismo elaborano gli stimoli visivi meglio di quelli linguistici, così come non tutti traggono beneficio allo stesso modo o hanno necessità di supporti visivi per raggiungere specifici obiettivi.
Diventa essenziale quindi condurre una valutazione del singolo caso per capire se i supporti visivi siano efficaci per raggiungere un dato obiettivo, ed evitarne l’uso se il bambino non ne trae alcun beneficio.

Fatta questa importante premessa, vediamo come utilizzare al meglio i supporti visivi nel caso si valuti la loro efficacia. 

Cosa sono e come possono essere utilizzati i supporti visivi?
I supporti visivi possono essere immagini fotografiche, oggetti, oggetti in miniatura, semplici quadrati di carta colorata, disegni, simboli o testo. Sono quindi adattabili, portatili e possono essere utilizzati nella maggior parte delle situazioni.
I supporti visivi possono aiutare a migliorare la comprensione, fornire strutturazione e favorire l’apprendimento delle routine quotidiane, incoraggiare l'indipendenza, rafforzare la fiducia ed evitare frustrazione ed ansia. Soprattutto possono rendere la comunicazione tangibile e coerente, piuttosto che fugace e incoerente come spesso invece succede con le parole.

Ecco alcuni esempi di come possono essere usati i supporti visivi:



Per mostrare pianificazioni giornaliere e settimanali:






Per rendere tangibili unità di tempo:



Per crea una lista  di "cose da fare":




Per comunicare una richiesta di aiuto o una pausa offrendo scelte:




Per illustrare una storia sociale:



Per sequenze prima e poi:



Per rendere comprensibile un sistema di rinforzo (Token Economy):





Mostrare i passaggi di un'attività complessa come vestirsi o lavarsi i denti (lo abbiamo visto parlando di concatenamento e task analysis):



Per regole di comportamento e divieti:





Per aiutare a raccontare:








Per script visivi di situazioni sociali:





Termometro emozionale:



Etichette per oggetti e archiviazione:





Potete realizzare voi stessi i supporti visivi.
Il modo più semplice ed economico per farlo è quello di realizzare delle immagini personalizzate.

Ad esempio puoi scattare delle foto con uno smartphone o una fotocamera digitale e poi stamparle, ritagliare immagini da riviste o vecchi libri ed ovviamente scaricarle dal web, visto che molte immagini sono gratuite per usi personali. 

Un piccolo consiglio per quando si scattano foto: assicurati di utilizzare uno sfondo neutro e mettere in primo piano il soggetto della foto. Se si scattano foto da troppo lontano, lo sfondo tende ad essere occupato da altri stimoli e può attirare l’attenzione delle persone con autismo.

Inseparabili alleati del costruttore di supporti visivi sono la plastificatrice ed il velcro. Per quanto riguarda quest'ultimo consigliamo di creare uno standard: ad esempio utilizzare il velcro maschio per tutte le immagini e il velcro femmina per le parti fisse. In questo modo non ci si  troverà ad avere supporti incompatibili tra loro.

Per quanto riguarda la plastificatrice consigliamo di acquistarne una “a caldo”.

Ricorda: i supporti visivi dovrebbero essere "portatili, durevoli e facili da reperire al bisogno".

Per rendere portatili i supporti visivi puoi utilizzare un'app per i supporti visivi o fotografare i supporti con lo smartphone o sul tablet. Puoi portare invece i supporti che hai stampato in una cartella dedicata.

Per fa si che durino a lungo è opportuno plastificarli dopo averli stampati.

Affinché siano facilmente reperibili è bene eseguire il backup di qualsiasi foto e immagine che si utilizza su smartphone, tablet o computer.

Nel loro utilizzo è importante assicurarsi che i supporti visivi siano facili da individuare posizionandoli in posti di rilievo, all'altezza degli occhi.

I supporti visivi devono essere distribuiti negli ambienti. 
Per averli sempre a disposizione, si possono anche attaccare alle schede.


Software ed app.
Esistono diversi software per realizzare immagini per i supporti visivi. Il più noto è sicuramente Boardmaker (https://mayer-johnson.com). Con Boardmaker è possibile realizzare velocemente dei simboli e successivamente stamparli.

Esistono anche App per Android, iPhone, iPad come Fist/Then (https://play.google.com/store/apps/details?id=ru.ausoft.firstthen) che si possono utilizzare per visualizzare su smartphone e tablet agende visive e timer per le transizioni.


Gerarchia dei supporti visivi.
Un bambino (o adulto) nello spettro dell’autismo potrebbe non comprendere la corrispondenza tra immagini e quello che le immagini dovrebbero rappresentare.
In questo caso si potrebbe iniziare un addestramento per far comprendere questa corrispondenza. Solitamente questa capacità rispetta una precisa gerarchia. Si inizia quindi insegnando la corrispondenza di un oggetto finto con oggetto reale (ad esempio una mela di plastica con una vera mela), poi dell'oggetto con l'immagine, (mela con foto della mela) ed infine l'immagine con un altra immagine (foto della mela con disegno di una mela).

La gerarchia per i supporti visivi è la seguente:

Oggetto
Foto a colori
Foto in bianco e nero
Disegno a colori
Disegno in bianco e nero
Parola scritta

Immagini e parole.Può essere una buona idea utilizzare delle scritte su tutti i supporti visivi perché non si può prevedere quando la persona che utilizza i supporti inizierà a leggere. Leggere è un processo graduale che richiede anni di sviluppo delle competenze, quindi è importante fornire la massima esposizione possibile alla parola scritta.


Quando si può smettere di usare supporti visivi per una persona con autismo?
La risposta a questa domanda dovrebbe essere... mai. Tutti noi usiamo qualche sorta di strumento visivo per ricordare appuntamenti ed organizzare le nostre giornate. Utilizziamo iPhone, daytimer, calendari da scrivania e liste di controllo. Come scritto precedentemente è importante utilizzare i supporti visivi per le persone nello spettro perché creano prevedibilità e riducono l'ansia.

Si smette di usare il proprio daytimer, calendario o iPhone? Si fanno acquisti senza una lista della spesa? La risposta è no, quindi non si smette mai di usare immagini con le persone nello spettro. Si può cambiare quello che si utilizza quando il bambino cresce, perché potrebbe non essere più appropriato. Un adolescente che utilizza un programma visivo con striscia di velcro attaccato alla sua scrivania può farlo sentire diverso dai suoi coetanei, ma un iPad lo potrà  aiutare a sentirsi come tutti gli altri.

Un'ultima nota: solo perché una persona nello spettro dell'autismo è verbale o intelligente non significa che non abbia bisogno di supporti visivi. Ci sono tanti adulti nello spettro che vivono con successo da soli, ma mantengo le liste di controllo in tutto il loro appartamento su come fare il bucato, i piatti e quando buttare la spazzatura.



Alcune raccomandazioni finali.
I supporti visivi sono molto personali e ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra. Si può provare a sfruttare l'interesse particolare di un bambino, ad esempio, creando un calendario visivo a forma di automobile o una token economy che appare come una strada da percorrere.

È importante ricordare che alcune persone autistiche hanno difficoltà a generalizzare, ad esempio potrebbero non rendersi conto che un pacchetto di Pringles simboleggia tutte le patatine.

A volte può essere utile utilizzare più di un tipo di supporto visivo, ma introducendoli sempre gradualmente: si inizia con un simbolo e poi si crea una collezione uniforme.

Se si utilizzano le immagini, una volta scelto un tipo o uno stile (ad esempio disegni a colori), sarebbe meglio utilizzarlo in modo coerente. Si chiederà a familiari, amici, insegnanti o operatori di utilizzare gli stessi supporti visivi in ​​modo coerente.

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