Il rinforzo nell'ABA - L'ABA spiegata a mia nonna -parte 12-

Abbiamo già parlato del rinforzo in altri post, ma questo è un articolo più approfondito nel quale speriamo di fare ancora più chiarezza sull'argomento.

Il rinforzo è il principio più importante e ampiamente applicato dell'analisi comportamentale e regola buona parte delle nostre attività quotidiane.

Ma cos'è esattamente il rinforzo?
Un rinforzo può essere definito come una conseguenza che rafforza un dato comportamento. Rinforzare un comportamento significa aumentare la probabilità che si verifichi di nuovo in futuro.

Ecco qualche esempio tratto dalla tua vita quotidiana:
  • Ti svegli con un gran mal di testa così prendi un antidolorifico. Poco dopo il tuo mal di testa è sparito. In futuro, quando avrai il mal di testa, prenderai subito un antinfiammatorio;
  • Il tuo telefono squilla e vedi che è un messaggio di un amico. Apri il messaggio ed è un video molto divertente. In futuro, quando lo stesso amico ti contatterà, aprirai subito il suo messaggio.
Entrambi questi esempi danno una dimostrazione di rinforzo poiché hanno provocato un aumento dei comportamenti ricorrenti.

Controllare il nostro telefono quando sentiamo la suoneria, bere un caffè in una pausa dal lavoro ed andare a lavorare per essere pagato.

Tutti questi comportamenti possono trovare una spiegazione nei concetti di condizionamento operante e nel rinforzo.

Questi esempi ci mostrano anche due diversi tipi di rinforzo: positivo e negativo.

Positivo e negativo oltre il buono e il cattivo.
Quando si tratta di comportamento, positivo e negativo non significano bene e male. Semplicemente come abbiamo già visto (qui) si devono vedere come segni algebrici cioè  aggiungono e sottraggono.

Sia il rinforzo positivo che quello negativo aumentano la probabilità che tu dia la stessa risposta in futuro.

Anche la punizione...
Una cosa importante da ricordare è che la stessa differenziazione tra rinforzo positivo e negativo è valida anche nel caso della punizione. (Parleremo meglio della punizione in un altro articolo).

Di solito quando si parla di punizione si pensa a una conseguenza avversiva o dannosa. Ma non è sempre così. Per ora diciamo che la punizione è un processo che diminuisce la probabilità che un dato  comportamento si verifichi.

Punizione positiva
Si parla di punizione positiva quando una conseguenza avversa si presenta dopo un certo comportamento. Questo renderà meno probabile che quel comportamento si verifichi in futuro. Ecco due esempi di punizione positiva:
  • Un bambino si distrae durante la lezione (comportamento) e l'insegnante lo rimprovera (stimolo avversivo) di fronte ai suoi compagni di classe.
  • Un bambino tocca una stufa calda (comportamento) e si brucia (stimolo avverso).
Punizione negativa 
La punizione negativa si verifica quando un determinato stimolo rinforzante viene rimosso dopo che si è manifestato un certo comportamento, con il risultato che il comportamento avrà minori probabilità di ripresentarsi in futuro.

Ecco due esempi di punizione negativa:
  • Un bambino prende a calci un compagno (comportamento) e viene allontanato dalla sua attività preferita (lo stimolo rinforzante viene rimosso)
  • Un bambino litiga con suo fratello (comportamento) e gli viene portato via il suo giocattolo preferito (rimozione dello stimolo rinforzante).

Rinforzo positivo e negativo.Punizione positiva e negativa


Torniamo al rinforzo...Il rinforzo modella il nostro comportamento e per questo motivo è al centro di tutti i programmi ABA. È usato in tutti i programmi di cambiamento comportamentale, incluso l'insegnamento di nuove abilità.

Come utilizzare efficacemente il rinforzo quando si lavora per insegnare nuovi comportamenti?

I rinforzi dovrebbero essere personalizzati in base alle preferenze.
Può sembrare ovvio, ma non ci piacciono le stesse cose quindi non possiamo aspettarci che tutti si impegnino per lo stesso tipo di rinforzo, ad esempio dolci, giocattoli, solletico ecc. Osserva gli interessi e la motivazione dello studente per determinare quali rinforzi è meglio utilizzare. Ricorda che non tutte le preferenze sono rinforzi! Questo significa che se il comportamento target (il comportamento “obiettivo” che vogliamo insegnare) non aumenta, forse quella preferenza non è propriamente un rinforzo! (Vedi articolo sulla valutazione delle preferenze)

Il rinforzo dovrebbe essere contingente
Ciò significa che il rinforzo dovrebbe essere consegnato immediatamente dopo la comparsa  del comportamento desiderato. È improbabile che vedrai aumentare un certo comportamento se farai delle bolle ad un bambino dopo 15 minuti dall'emissione della risposta indipendente. La consegna rapida e immediata del rinforzo è essenziale.

Il rinforzo inoltre deve essere associato al comportamento.
In altre parole, la dimensione del rinforzo deve adattarsi al comportamento. Per esempio, se chiedo ad un bambino di dire "ciao" quando mi incontra e lui dirà "ciao" in risposta al mio saluto, elogerò questo comportamento. Ma se spontaneamente dirà "ciao" quando mi incontra, allora il rinforzo sociale sarà più intenso. A tal proposito ti ricordiamo che dovresti dare un rinforzo maggiore per l'emissione di comportamenti "più adeguati."

Associa i rinforzi tangibili ai rinforzi sociali (Lodi, sorrisi e complimenti)
L'attenzione e l'elogio sociale sono potenti rinforzi per i bambini tipici, ma per molti bambini con disturbo dello spettro autistico (DSA), le lodi da sole non bastano. I rinforzi tangibili, ad esempio un giocattolo preferito o un alimento, sono spesso dei rinforzi più efficaci. È quindi importante affiancare le lodi a degli oggetti (rinforzi) tangibili. Con il passare del tempo l'obiettivo sarà quello di “sfumare”(diminuire) i rinforzi tangibili in modo che il bambino lavori per il rinforzo sociale.
Rinforzo continuo e rinforzo intermittente
E' importante passare dai rinforzi continui (erogati ogni volta che si presenta il comportamento/risposta corretti) a rinforzi intermittenti e imprevedibili man mano che il bambino diventa più indipendente. È importante diminuire costantemente la quantità di rinforzi dati nel tempo.

Esistono due fondamentali tipi di schemi di rinforzi intermittenti: uno, lo schema a rapporto si basa sul numero di risposte emesse. L'altro, lo schema ad intervallo, si basa sull'intervallo di tempo che intercorre tra una risposta rinforzata e l'altra. Entrambi gli schemi possono essere fissi o variabili:
  • Rapporto fisso (RF). Un programma di rapporto fisso si riferisce all'applicazione del rinforzo dopo un numero specifico di comportamenti. Ad esempio si eroga un rinforzo ogni 2 "risposte corrette".
  • Intervallo fisso (IF). L'applicazione del rinforzo dopo un determinato periodo di tempo viene indicata come schema a intervalli fissi. In questo caso il rinforzo viene somministrato ad esempio ogni 20 secondi.
  • Rapporto variabile (RV). Questo si riferisce all'applicazione di un rinforzo dopo un numero variabile di risposte .I programmi di rapporto variabile funzionano meglio in molte circostanze. Un esempio classico di questo tipo di schema di rinforzo è il gioco d'azzardo.. Dopo la terza moneta nella slot machine vinci 50 euro. Altri otto monete e ne vinci 10. Altre cinque monete e vinci 5 euro. Quanto è difficile smettere di giocare?
  • Intervallo variabile (IV). Rinforzare qualcuno dopo una quantità variabile di tempo è un ottimo schema. Se il tuo capo controlla periodicamente il tuo lavoro capirai bene il potere di questo programma. Non sapendo quando potrebbe venire il prossimo "controllo", dovrai essere sempre pronto.

Ricorda: i programmi variabili sono più potenti e comportano comportamenti più coerenti.

Ecco una infografica sugli schemi di rinforzo:


Schemi di rinforzo intermittente

Attraverso una combinazione di apprendimento e rinforzo, tutti abbiamo acquisito dei comportamenti che ci permettono di ottenere delle cose che ci piacciono e di evitare delle cose che non ci piacciono.

Ecco qualche regola da seguire per usare al meglio i rinforzi:


6 regole per un buon uso del rinforzo


Il rinforzo è un principio importante che determina un effettivo cambiamento nel comportamento. Lo si utilizza in tutti programmi ABA ma è anche qualcosa che accade naturalmente, nella tua vita di tutti i giorni. Fermati a pensare alle tue giornate e alla tua vita: ti renderai conto che quasi tutto é mosso dal principio del rinforzo e che ogni nostro comportamento é incoraggiato o meno dalla risposta che otteniamo quando lo emettiamo.





Commenti