L’Assessment delle preferenze - L'ABA spiegata a mia nonna (parte 16 )

La preferenza può essere definita come il comportamento di anteporre qualcosa o qualcuno a qualcos’altro. La valutazione di questo comportamento nelle persone con disabilità intellettive e dello sviluppo può essere difficoltosa e richiedere specifiche procedure. 

Gli assessment per le preferenze che descriviamo in questo articolo sono delle procedure per individuare le preferenze di un bambino molto piccolo o adulto non verbale per un determinato oggetto o attività.

E’ possibile raccogliere informazioni sulle preferenze di un individuo in modo indiretto o diretto, a seconda che si faccia affidamento sul resoconto di altre persone o sull’osservazione diretta del comportamento.


Procedure indirette

Le procedure indirette comprendono interviste strutturate e non strutturate così come indagini standardizzate e non standardizzate. Tipicamente, si chiede a una o a più persone che conoscono bene un individuo (es. i genitori, gli insegnanti, gli operatori) di riferire quali siano le sue preferenze. Ciò può essere fatto o attraverso delle domande aperte o chiedendo loro di selezionare dei potenziali rinforzi da liste precostituite di stimoli, mettendoli anche in ordine di preferenza, valutando quanto ciascuno possa piacere alla persona o scegliendone uno tra due.

L’intervista strutturata Reinforcement Assessment for Individuals with Severe Disabilities (RAISD, Fisher, Piazza, Bowman e Amari, 1996), sviluppata proprio per le persone con gravi disabilità dello sviluppo, rappresenta un esempio di strumento di questo tipo.

Nella RAISD si fanno delle domande sul possibile effetto rinforzante che potrebbero avere stimoli tattili, uditivi, visivi, olfattivi, edibili e sociali.


Procedure dirette

Le procedure dirette di valutazione delle preferenze di persone con disabilità intellettiva e autismo sono attualmente cinque. È interessante sottolineare che, a partire dalla prima, ciascuna si sia sviluppata come un’estensione, una revisione o un approfondimento della precedente sia per ridimensionarne le criticità, sia per valorizzarne i punti di forza.


Valutazione delle preferenze

Stimolo singolo (Single Stimulus, SS).
Nella procedura a stimolo singolo (Single Stimulus, SS) (Peace, Ivanic, Edwards, Iwata e Page, 1985) si presenta alla persona uno stimolo alla volta osservandone il comportamento o registrando il tempo che la persona passa con lo stesso. La stima delle preferenza è calcolata sulla base della percentuale di volte in cui ciascuno stimolo viene approcciato o impegnato. Questa modalità si è rilevata particolarmente utile per le persone con importanti disabilità, non solo intellettive ma anche sensoriali e motorie.


Stimoli appaiati (Pairwaise, PW).
Nella procedura degli stimoli appaiati (Pairwaise, PW) (Fisher ad alt., 1992) si presentano alla persona due stimoli tra cui scegliere. Ciascuno stimolo viene presentato in modo randomizzato con tutti gli altri. In questo caso la stima della preferenza è data dalla percentuale di volte in cui ciascuno stimolo è stato scelto rispetto al numero delle volte in cui è stato presentato. 

Stimoli multipli con (Multiple Stimulus with Replacement, MSW)  o senza restituzione (Multiple Stimulus without Replacement, MSWO).
La procedura, detta a stimoli multipli, ha due varianti. In entrambe si presenta alla persona un insieme di stimoli (generalmente tra cinque e otto) tra cui scegliere. Quello scelto può essere ricollocato nuovamente insieme a tutti gli altri per una nuova selezione (Multiple Stimulus with Replacement, MSW) (Windsor ed alt., 1994) oppure no (Multiple Stimulus without Replacement, MSWO) (De Leon e Iwata, 1996). La valutazione prosegue finché sono selezionati tutti gli stimoli oppure la persona smette di scegliere. La preferenza può essere stimata con la percentuale, come nella PW, oppure valutando sulla base dell’ordine in cui ciascuno stimolo è scelto (Ciccone, Graffe Ahearn, 2005).

Libero accesso (Free Operant, FO). 
Un'altra procedura le cui caratteristiche principali sono la breve durata (5minuti) e il fatto che la persona ha libero accesso a una serie di stimoli (Free Operant, FO) senza interferenza alcuna da parte dello sperimentatore. Si registra il tempo che la persona passa con ciascuno degli stimoli scelti. Generalmente, la preferenza viene stimata sulla base della percentuale di intervalli di 10 secondi, nei quali la persona risulta impegnata con ogni stimolo. La libertà della FO la rende particolarmente idonea alla valutazione di persone che hanno comportamenti problema mantenuti da accesso al tangibile. Infatti, a differenza delle procedure viste sopra, non c’è nessuno che toglie lo stimolo dopo un periodo predefinito per la consumazione dello stesso. La FO inoltre può essere agevolmente fatta negli ambienti di vita della persona, a differenza di quanto accade nelle precedenti che sono solitamente svolte in un luogo appositamente strutturato.

Con restrinzione della risposta.
L'ultima procedura, detta con la restrizione della risposta (Response Restriction, RR) (Hanley, Iwata, Lindberg e Conners, 2003), è nata per superare la limitazione della FO che, al pari della procedura  stimoli multipli, può oscurare la potenzialità rinforzante di alcuni stimoli a causa della continua esposizione a quelli altamente graditi e ripetutamente scelti dalla persona. In questo caso, la persona è libera di interagire a suo piacere con un insieme di stimoli mentre se ne monitora il tempo. Nel corso della valautazione, gli stimoli che hanno ottenuto un alto grado di preferenza, precedentemente stabilito secondo criteri ben definiti, sono rimossi inducendo così la persona a riallocare le proprie risorse su quelli rimasti. Così facendo è possibile arrivare a una gerarchizzazione delle preferenze al pari della PW e della MSWO, senza tuttavia perdere i vantaggi che contraddistinguono la FO.


Adattamento da https://ebip.vkcsites.org/preference-assessments/




Qual è la differenza tra un elemento altamente preferito e un rinforzo?

Le valutazioni delle preferenze possono essere utilizzate per determinare le gerarchie delle preferenze da un gruppo limitato di elementi. Le valutazioni delle preferenze possono determinare solo un grado degli elementi che provi e non è garantito che gli elementi selezionati siano rinforzi. 

Ad esempio, se si dà una scelta di sei verdure a un bambino a cui non piacciono le verdure, può comunque effettuare delle selezioni durante una valutazione delle preferenze, anche se è improbabile che sia motivato a fare tutti i compiti accademici per ottenerle. 

Per rendere più probabile che la tua valutazione delle preferenze determini dei rinforzi, assicurati di includere elementi che ritieni possano essere altamente preferiti dal bambino. Se non sei sicuro di quali elementi preferisca il bambino, esegui inizialmente un'osservazione Free Operant.



Bisogna inoltre ricordarsi che le preferenze dei bambini cambiano frequentemente, poiché si "saziano" di giocattoli con cui hanno giocato più frequentemente o scoprono giocattoli nuovi e più interessanti.  (Su questo argomento vedi anche i nostri articoli sul rinforzo e sulle operazioni motivazionali. )


Riferimenti

Windsor, J., Piche, L.M., Locke, P.A. (1994). Preference testing: a comparison of two presentation methods.
Research in Developmental Disabilities, 15, 439-4550.
Zhou, L., Iwata, B.A., Goff, G.A., Shore, B.A. (2001). Longitudinal analysis of leisure-item preferences. Journal of Applied Behavior Analysis, 34, 179-184.
Laura Sabrina di Paola Volume 1, Numero 1 - MARZO 2016 - Giornale Italiano dei Disturbi del Neurosviluppo





Commenti