Una nuova avventura per voi e il vostro bambino: addio pannolino!

Studio Pedagogico Maieutica per Naturalmentebimbi...

La conquista del controllo sfinterico che porta a l'agognato “spannolinamento” è una delle tante tappe della crescita che bambini e genitori si trovano ad affrontare insieme. 
E’ un momento molto importante per la vita familiare. Da una parte per il bambino è una grande conquista di autonomia personale ed indipendenza. Dall'altra per mamma e papà rappresenta un vero e proprio cambiamento di vita: addio al panno, ai cambietti fuori programma e a volte fuori portata, oltre che un taglio alle spese mensili per la scorta di pannolini! Tutto bellissimo...ma come si arriva a tagliare questo “traguardo”?

Ci sono diversi aspetti da valutare per poter intraprendere serenamente il percorso di “spannolinamento”, più tecnicamente noto come “Toilet training” ovvero allenamento al vasino.

Ci sono una serie di domande che imperversano nella testa di Mamme e Papà: quando, dove, come, in quanto tempo? Sono tutti quesiti che necessitano di indicazioni per poter organizzare al meglio il proprio progetto educativo di spannolinamento, cucito su misura per la propria famiglia, arginando dubbi e ansie da prestazione plausibili.

Proviamo a valutare gli aspetti da tenere in considerazione per gestire questa tappa come genitori consapevoli (che non significa infallibili!).





Quando...
Il controllo sfinterico è una competenza che i bambini raggiungono mediamente tra i 2 e i 3 anni, dovuta alla maturazione neurologica che consente al bambino di avere il controllo volontario dei muscoli degli sfinteri. Il riconoscimento dello stimolo deve quindi essere seguito dalla capacità di trattenere e rilasciare pipì e popò.
Dopo questa precisazione, è fondamentale tenere sempre a mente che tra i bambini ci sono fisiologiche differenze nel raggiungimento delle varie tappe di sviluppo. Pertanto possiamo cercare di capire quando è il momento con un'attenta osservazione del proprio bambino che  permetterà di cogliere dei segnali importanti:
  • rimane asciutto almeno 2 ore alla volta durante il giorno o è asciutto dopo i sonnellini;
  • i movimenti intestinali diventano abbastanza regolari e prevedibili;
  • prima di fare i suoi bisogni, il bambino può fare qualche verso particolare o sforzarsi, accovacciarsi, smettere di giocare per un momento e/o stringe il pannolino con le mani;
  • si infastidisce quando il panno è sporco e chiede di essere cambiato;
  • ha una buona comunicazione (comprende e si esprime a sufficienza, indipendentemente dal linguaggio);
  • è collaborativo nel togliere e indossare i vestiti; 
  • chiede di indossare le mutandine;
  • è interessato al water, al suo utilizzo, chiede di potersi sedere per imitare mamma e papà (o eventuali fratellini).
Sono tutti segnali che indicano che il bambino potrebbe essere pronto per avviare l’allenamento al vasino! Ma accanto a questi presupposti, ci devono essere altre condizioni imprescindibili ovvero:
  • lo spannolinamento è un cambiamento che è bene avviare senza altre distrazioni: è preferibile evitare e rimandare in concomitanza di altri eventi importanti come trasferimenti, nascita di fratellini, passaggio dalla culla al lettino, grandi cambiamenti di routine come primo periodo di inserimento al nido e/o inizio dell’attività lavorativa di un genitore prima sempre presente, separazioni coniugali, lutti, stati di frustrazione;
  • avere del tempo da dedicare, quindi è fondamentale attivare il toilet training in un momento in cui possiamo concentrare il nostro impegno, la nostra pazienza e il nostro entusiasmo sul nostro bambino! Ferie, ponti lunghi, turni di lavoro che ci consentono di stare con lui/lei dopo l'asilo,etc.(Tuttavia se le ferie sono programmate per diversi mesi dopo, è bene organizzarsi per trovare comunque del tempo di qualità per andare incontro ai tempi del bambino);
  • le stagioni non sono importanti: per esempio, se il nostro bambino “è pronto” a Febbraio è bene assecondare i suoi tempi e non il clima. Sicuramente l’estate è idealmente il momento migliore per via degli abiti leggeri e corti, per la possibilità di fargli indossare solo le mutandine in casa, etcc, ma non è detto che lo sia per lui rimandare di mesi, “bloccando” una sua esigenza di crescita.
Considerazioni quarantena
In questo straordinario momento storico e sociale che stiamo vivendo e che riassumiamo come “quarantena”, per il lato pratico che ci conduce al concetto di “abbondanza di tempo da parte dei genitori”, si potrebbe pensare che potrebbe veramente essere un buon momento per avviare il toilet training. Tuttavia potrebbe rivelarsi uno specchietto per le allodole proprio per la straordinarietà del cambiamento che ha stravolto le vite di entrambi, genitori e bambini. Come genitori si è sereni a sufficienza? Disponiamo della pazienza e predisposizione necessaria, che comportano la disponibilità e l’accoglienza al fallimento che condurrà al successo? O forse buona parte è già impegnata nella propria autoregolazione emotiva per far fronte alla situazione? Dall’altro lato i bambini sono sereni per affrontare un così grande cambiamento che implica un primo passo verso l’autonomia dalle cure primarie di mamma e papà? Il loro stato emotivo è in equilibrio o è già ampiamente ingaggiato nel gestire la frustrazione dei limiti logistici, motori, sociali dati dalla difficile (impossibile per i bambini) comprensione della “reclusione”?
Aspetti su cui ragionare perché per ogni cosa c’è un tempo. E non è detto che avere tanto tempo a disposizione equivalga al tempo di qualità necessario per compiere le “grandi imprese”.
Ma, se siamo sereni, se abbiamo organizzato una routine efficace valida per noi e per i bambini, se abbiamo maturato l’idea che questo tempo a disposizione può avere il lato positivo di trascorrere del tempo insieme, rallentando i ritmi della vita più a misura di bambino, e vogliamo dar valore a questo tempo con gioia ed energia positiva...allora sì! La quarantena può essere davvero un ottimo momento per avviare lo spannolinamento!

Dove…
Una volta che abbiamo avviato il percorso di educazione al vasino nella nostra casa (e il bambino confermerà di essere pronto), dovrà essere esteso ovunque: asilo nido, casa dei nonni, zii, passeggiata al parco, tragitto in macchina, supermercato, etc.
I bambini necessitano di comportamenti chiari e coerenti ed è importante essere costanti. Proprio per questo sarà importante procedere per gradi, soprattutto nei primi periodi.
(Ci sono altri “dove” da chiarire, ma che vedremo nel “come”).

Come…
Le strategie di toilet training sono da considerarsi delle linee guida a cui far riferimento, ma la strategia migliore che ogni genitore può utilizzare è quella che meglio si adatta alle esigenze della propria famiglia. E soprattutto alla personalità del proprio bambino.
Tuttavia la regola di base per tutti i genitori è: chiarezza, coerenza e costanza.

Se il bambino frequenta già l’asilo nido, è fondamentale:
  •  condividere con le educatrici i “segnali” che abbiamo osservato nel nostro bambino;
  •  comunicare la strategia di toilet training che abbiamo deciso di seguire, in modo che tutti si comportino nello stesso modo per evitare di confondere il bambino;
  • se non sappiamo come procedere, chiediamo un supporto all’equipe educativa del nido;
  •  fornire le stesse indicazioni a tutte le persone che si prendono cura del nostro bambino: nonni, zii o baby sitter.
Detto ciò, completiamo la regola base aggiungendo: flessibilità, divertimento, ottimismo.

Flessibilità alle indicazioni che ci darà il nostro bambino: potrebbe farci capire che la strategia che stiamo adottando va modificata (per esempio no riduttore, sì vasino).
Divertimento perché crescere è divertente, e se mi diverto...imparo!
Ottimismo perché il controllo sfinterico è molto complesso! Affrontiamo gli “incidenti di percorso” col sorriso, rassicurando il nostro bambino che sicuramente la prossima volta arriverà in tempo per farla nel vasino!

Riduttore per wc o vasino ? 
La scelta dipenderà dal bambino.
Se il nostro bambino ha chiesto di potersi sedere sul water come i grandi, sarà sicuramente preferibile assecondare la sua richiesta acquistando un riduttore, che possa farlo sentire in una posizione stabile (in commercio ci sono dei riduttori con la base in gomma che aderisce bene alla tavoletta del wc). Insieme al riduttore, si può acquistare anche uno sgabello con i piedini gommati con cui il bambino può sedere da solo sul water, favorendo una maggiore autonomia.
(In commercio si trovano anche riduttori integrati di scaletta da sistemare direttamente sul wc).

In mancanza di interesse per il wc, possiamo proporre il vasino che sicuramente è a misura di bambino, poichè poggiando i piedini sul pavimento darà maggiore supporto per le attività di minzione e defecazione, oltre alla facilità di potersi sedere ed alzare da solo.

Abbigliamento comodo.
Per consentire al bambino di abbassare il panno mutanda o mutandine facilmente per poter usare il vasino, è importante usare l’abbigliamento giusto: niente body, tutine, bottoni, ma preferire maglie, canotte, vestiti larghi  e pantaloni morbidi  con l’elastico! Anche il potersi spogliare e rivestire con facilità renderà tutto alla portata del bambino, assecondando la sua necessità di “fare da solo”!

Percorso di educazione al vasino
Abbiamo a disposizione diversi strumenti da utilizzare per la “missione spannolinamento”.
Dobbiamo valutare se vanno bene per noi e per il nostro bambino.

Andiamo in ordine di comparizione nel nostro possibile percorso:

1.  Registrazione degli orari, ovvero controllo pannolino: se alcuni segnali ci hanno spinto ad iniziare l’allenamento al vasino, ma non abbiamo ancora individuato tempi e orari in cui il bambino fa pipì e popò, dobbiamo iniziare proprio da quì ovvero dalla registrazione giornaliera degli orari e tempi in cui il nostro bambino fa i suoi bisogni (se invece è abbastanza regolare, passiamo direttamente al punto 2). Quante volte fa la pipì? A distanza di quanto tempo? (stessa cosa per la popò).Dopo i pasti fa subito pipì? Dopo il riposino il panno è bagnato? Poco o tanto? Per un alcuni giorni possiamo dedicarci a raccogliere queste importanti informazioni su un quaderno/foglio di registrazione, fino a quando non abbiamo dei dati abbastanza indicativi che ci conducano alla fase 2. Osserviamo il nostro bambino e tutti i segnali per raggiungere l’obiettivo. Se lui ce lo comunica, sarà ovviamente più semplice per noi!);

Molto importante: prima di passare alla fase 2, è indispensabile condividere col bambino la nuova avventura che state per intraprendere, voi e lui. Con parole semplici e chiare, riferendosi ai segnali che avete colto in lui (per esempio il fatto che voglia imitarvi). Effettuate gli acquisti dell'occorrente insieme (panni mutanda o mutandine, vasino o riduttore, giochi e libri da inserire nel “set sosta vasino” di cui parliamo sotto).
                                                                  
2.  Intercettazione: la fase 2 consiste nell'intercettazione dei bisognini del nostro bambino. Muniti di panno mutanda (inizialmente, per poi passare gradualmente alla mutandina di cotone) e di vasino o riduttore, ottimismo e pazienza, siamo pronti per iniziare ad intercettare la pipì e la popò prendendo come riferimento gli orari e i tempi individuati. Il bambino potrebbe essere molto regolare e quindi inizieremo a collezionare successi! In caso contrario prepariamoci mentalmente anche agli “incidenti di percorso” (soprattutto se decidiamo da subito di usare la mutandina di cotone). Sono da mettere in conto, ma sicuramente verranno dimenticati subito ogni qual volta riusciremo ad intercettare la pipì! Sarà una grande gioia per voi e per il vostro bambino, che andrà celebrata ogni volta con grande entusiasmo e tanti complimenti, balli e canti! Questa fase iniziale permetterà anche di verificare se il bambino si trovi a suo agio con la scelta fatta tra vasino o riduttore, o se è il caso di giocare la “carta flessibilità” e cambiare. 

Per aiutarci nell’intercettazione possiamo utilizzare il timer (presente su tutti gli smartphone), che possiamo programmare in base ai tempi che abbiamo individuato tra una pipì e l’altra (per esempio ogni 2 ore). Possiamo condividerlo col nostro bambino e appena suona diciamo “E’ l’ora della pipì! Il vasino ci aspetta!”, oppure tenerlo per noi come promemoria. Questo dipenderà dalla reazione del bambino. Ovviamente il timer sparirà non appena il bambino riuscirà ad avvisarci e sarà più regolare.

Riconoscere i segnali.  Quando abbiamo individuato i segnali dell’arrivo imminente di pipì e popò, sarà importante condividerli col nostro bambino: lo aiuterà ad esserne più consapevole, a riconoscerli e ad avvisarci! E correre insieme verso il vasino sarà divertente! (Per es., durante il gioco si ferma e poi tocca il panno. Se saremo bravi a cogliere il momento in cui si ferma, potremmo dirgli: “Ti sei fermato! Forse sta arrivando la pipì... Presto! Siediti sul vasino così possiamo vedere la pipì cadere nel vasino e sentire il rumore che fa! Via!”.  Magari la volta successiva sarà lui a dirci “Forse sta arrivando la pipì!” - a modo suo). Nel caso in cui il bambino non riesca ad avvisare né a trattenere, potrebbe comunque avvisare di essersi sporcato: anche questo è un segno di consapevolezza che va accolto positivamente!

Nei primi tempi dell'allenamento al vasino è preferibile non chiedere al bambino “Devi/Vuoi fare la pipì?” perchè sicuramente ci risponderà di no, se sta giocando o facendo qualcosa di interessante. E’ preferibile ricordargli che è il momento della pipì/popò, dato dal timer o dal segnale colto e condiviso, che andrà a consolidarsi nella routine. Successivamente ci affideremo alla sua richiesta.

3.  Tempi e “routine sosta vasino/WC”.
Il tempo che il bambino deve trascorrere sul vasino/riduttore in attesa di fare pipì o popò, non dovrebbe andare oltre i 5 minuti! Rischiamo solo di innervosirlo e renderlo meno collaborativo.  Per rendere questo momento piacevole e divertente, si possono scegliere delle attività esclusive da fare solo quando si è in “sosta pipì/popò”: un gioco nuovo acquistato/realizzato per l’occasione, così come un certo libro da sfogliare, una certa canzone da ascoltare e/o cantare, ovvero un “set sosta vasino”.
Se dopo 5 minuti ancora non ha fatto niente, faremo alzare il bambino e reimposteremo il timer dopo mezz'ora, orientativamente.                                                                                                       
Se il bambino si rivela abbastanza regolare nell'espletare i suoi bisogni, sarà possibile organizzare una vera routine “sosta pipì/popò” giornaliera: al risveglio la mattina, dopo i pasti, prima di uscire, prima del riposino, prima di andare a letto la notte, etc. eliminando il timer.

4.  Rassicurazioni, incoraggiamento, lodi e premi.
Abbiamo a disposizione strumenti preziosi con cui supportare il nostro bambino anche in questo percorso di crescita. Rassicurarlo  mostrandosi calmi e comprensivi, evitando di arrabbiarsi e sgridarlo se dovesse fare pipì o popò addosso, sarà per lui fondamentale per non vivere gli “incidenti di percorso” come fallimenti e con senso di colpa e vergogna. Successivamente incoraggiarlo dicendogli che la prossima volta sicuramente riuscirà a farla nel vasino. Lodarlo con grande entusiasmo ogni volta che riesce a fare pipì e popò nel vasino/water, accogliendo gli escrementi come un prezioso dono da ammirare, un prodotto di cui andar fieri, come un successo! Tutto questo supporterà il bambino e farà crescere la sua autostima. 
In alcuni casi, a discrezione dell’impostazione educativa adottata dai genitori o se il riconoscimento sociale non da al bambino la giusta motivazione ad utilizzare bene il vasino, è possibile utilizzare anche il premio come strumento. Premiare il bambino ogni volta che fa pipì nel vasino/water potrebbe supportarlo nel percorso, rendendo più concreto e duraturo il suo successo.(L’utilizzo del premio nell’approccio educativo generale merita particolare attenzione e verrà approfondito in un articolo dedicato).

In quanto tempo?
I tempi per raggiungere il controllo sfinterico variano da bambino a bambino. Ci sono spannolinamenti che si concludono in una settimana, a volte in meno giorni, altre volte in un paio di settimane. E’ importante orientarsi in base alla reazione del bambino: se dopo qualche settimana, o anche in breve tempo, il bambino diventa oppositivo ed inizia a protestare per il vasino e non vuole nemmeno provare a sedersi, è sicuramente preferibile interrompere il toilet training e rimandare ad un successivo momento. E’ possibile che i segnali che abbiamo colto, non fossero sufficienti e che il bambino non fosse effettivamente pronto.
Quando si arriva a togliere il panno con successo durante il giorno, nella maggior parte dei casi non avviene in contemporanea con la notte per cui occorre più tempo. Un segnale che è possibile provare a togliere il panno anche la notte è dato dal panno asciutto al risveglio, per qualche notte consecutiva. E’ sicuramente utile utilizzare le traversine per il materasso quando si decide di tentare il grande passo notturno. Ci farà stare più sereni e ci consentirà di gestire meglio le pipì notturne.

Se per la notte sono utili le traversine, per i primi periodi in cui la capacità di trattenere è ancora ridotta, possiamo utilizzare una strategia anche per le uscite, i tragitti in macchina, le passeggiate, etc.: portare con con sé il vasino in un sacchetto o in una di quelle shopper colorate, così come prima portavamo il cambietto (quello per sicurezza lo lasciamo ancora per un pò in macchina!). Questo non solo ci consentirà di generalizzare da subito il suo utilizzo, ma darà sicurezza al bambino, a noi e ci consentirà di fargli fare pipì in condizioni igieniche più adeguate di un bagno pubblico, che oltretutto potrebbe non essere così facilmente raggiungibile se siamo in macchina o al parco. Nel “kit vasino da viaggio” (ne vendono di appositi piccoli e anche pieghevoli) possiamo mettere uno spray disinfettante, le bustine che utilizzavamo per contenere i panni sporchi, un rotolo di panno carta e una bottiglietta d’acqua. Sicuramente un valido supporto per la nostra “missione spannolinamento”. Parola di Pedagogista e di Mamma!

Libri per il vasino
Nella letteratura per l’infanzia ci sono tanti testi carini ed utili sull’esperienza di togliere il panno. Sarà bello ed utile poterli leggere al nostro bambino che potrà riconoscere la sua esperienza e se stesso in quelle pagine (di seguito alcuni titoli: “Corso di pipì per principianti” - “Posso guardare nel tuo pannolino?” - “Sara usa il water” - “Voglio il mio vasino” - “Basta pannolino!” - “Leo usa il vasino” - “Ciao vasino!” - “Anna impara ad usare il water” - “Caccanimali”).

In conclusione, qualunque strada decidiate di seguire siate sorridenti, alleati e sostenitori del vostro piccolo, grande ed unico bambino, con tutte le sue meraviglie.

In bocca al lupo Mamme, Papà e bambini! 
Buon spannolinamento!




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