L'ABA spiegata a mia nonna! (Quarta Parte- Contingenza a 3 termini, anzi 4)

Continuando il nostro viaggio nel fantastico mondo dell'ABA in versione semplificata, siamo giunti a parlare della contingenza a quattro termini.

Nei post precedenti abbiamo visto cosa sia effettivamente l'ABA (Prima Parte), quali siano i principi su cui si basa e come questi vengano applicati attraverso quattro procedure (Seconda Parte). Infine abbiamo parlato dei setting in cui queste procedure vengono messe in atto (Terza parte).
Per proseguire il nostro discorso ci ricolleghiamo al secondo post "Rinforzi e piccioni" in cui abbiamo visto come un comportamento possa essere influenzato da quello che succede dopo la sua emissione:  un individuo mette in atto un comportamento; succede qualcosa di gratificante; sarà quindi molto probabile che la persona ripeta quel comportamento.
Il comportamento però non è influenzato soltanto dalle sue conseguenze, ma anche da ciò che avviene prima ovvero dalle variabili antecedenti.
Facciamo un esempio: 
il bambino vede il gelato (antecedente); il bambino indica il gelato (comportamento); la mamma consegna il gelato al bambino (conseguenza).
Questa relazione tra:
 la conseguenza (C)
di un comportamento (B)
 e la situazione che lo precede (A)
 è la contingenza a tre termini:



 Successivamente è stata introdotta un'altra variabile antecedente quindi oggi si parla di contingenza a 4 termini. Il quarto termine è la motivazione.

Lo stimolo discriminativo Sd è quel qualcosa presente nell'ambiente (persona o cosa) che ci "suggerisce" che se ci comportiamo in un certo modo possiamo ottenere una ricompensa.

Facciamo un altro esempio:
vedo l'interruttore della luce (stimolo Sd); premo l'interruttore (comportamento R); si accende la luce (conseguenza R+). In questo caso la motivazione MO (cioè l'altra variabile antecedente) é data dal bisogno di vedere, passando dal buio alla luce).
La Motivazione (MO) è la variabile antecedente che fa si che uno stimolo sia “rinforzante”. (Vedi qui l'articolo sui rinforzi)
Tutti sappiamo bene che dopo un pasto di sei portate a casa della nonna (sempre quella a cui si riferiscono i nostri post) difficilmente si sentirà il desiderio di mangiare una pizza, anche se questo fosse il nostro cibo preferito. Dopo due giorni senza mangiare,  per quella stessa pizza venderemo nostra nonna ad un mercante di schiavi.

Le condizioni sopra descritte alterano temporaneamente l’efficacia di un rinforzatore
la saturazione (quella condizione in cui il bambino è entrato così tanto a contatto con il rinforzatore che questo perde la sua efficacia);
la deprivazione (ovvero quel periodo prima della sessione del training durante il quale il bambino non viene a contatto con il rinforzatore).
Queste due condizioni sono definite motivating operations (MO).
Una volta individuati i rinforzatori da utilizzare per insegnare qualcosa ad un bambino (detto tecnicamente assessment delle preferenze) è importante che chi lavora con il bambino non li faccia andare in saturazione. 
Capire la contingenza a tre termini è essenziale per ogni modifica del comportamento che si voglia mettere in atto, sia per l'acquisizione di nuove competenze che per la diminuzione dei comportamenti problema (come vedremo nel prossimo post).
Facciamo un esempio per quel che riguarda l'apprendimento:
vogliamo insegnare ad un bambino a discriminare (riconoscere) il colore rosso dal colore blu.
Stiamo giocando insieme al bambino sul pavimento con delle costruzioni che a lui piacciono molto e stiamo costruendo insieme una torre.
Prendiamo due mattoncini, uno di colore rosso e uno blu. Ponendoli davanti al viso del bambino diciamo: "indica il rosso!"
Il bambino indica il mattoncino rosso. Noi rinforziamo il bambino dicendo:"bravissimo!!" e gli consegniamo il mattoncino appena indicato...
A questo punto non dovrebbero esserci dubbi nell'ndividuare i termini della contingenza nell'esempio appena fatto! Sapreste individuare anche il setting di apprendimento? ( la Terza Parte dell'"ABA spiegato a mia nonna" può esservi di supporto!)

Interventi per l'autismo - Studio Pedagogico Maieutica Sinnai



Riferimeti:

Wong C, Odom SL, Hume KA, Cox AW, Fettig A, Kucharczyk S, Brock ME, Plavnick JB, Fleury VP, Schultz TR. Evidence-Based Practices for Children, Youth, and Young Adults with Autism Spectrum Disorder: A Comprehensive Review. J Autism Dev Disord. 2015 Jul;45(7):1951-66. doi: 10.1007/s10803-014-2351-z. PMID: 25578338.
Il manuale ABA-VB: Applied behavior Analysis And Verbal Behavior. Fondamenti, tecniche e programmi di intervento. Carlo Ricci, Alberta Romeo, Delia Bellifemine, Giorgia Carradori, Chiara Magaudda. Erikson 
Intervento precoce per bambini con autismo. Un manuale per genitori e specialisti. Catherine Maurice (Autore), L. Nota (a cura di), S. Soresi (a cura di), S. Falchero (Traduttore)
Applied Behavior Analysis. John O. Cooper (Autore), Timothy E. Heron (Autore), William L. Heward (Autore) solo in inglese
Strategie e tecniche per il cambiamento. Garry Martin (Autore), Joseph Pear (Autore), P. Moderato (a cura di), F. Roletto (a cura di)
Il comportamento verbale. Burrhus F. Skinner (Autore)
Tecniche base del metodo comportamentale. Per l’handicap grave e l’autismo. Richard M. Foxx (Autore), C. Calovi (a cura di), M. Rucci (Traduttore), C. Villoresi (Traduttore)
Due manuali operativi e un libro sulla storia del comportamentismo dalle origini fino alle sue attuali applicazioni sono i libri che vi consigliamo su questo argomento. 

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Commenti

  1. Articolo fantastico, davvero nulla da dire (pur già conoscendo le nozioni presenti).

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    1. Ciao Daniele, grazie per il tuo commento. Siamo contenti che l'articolo ti sia piaciuto. 😊

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