Organizzare gli spazi per favorire l'apprendimento
In un precedente articolo abbiamo visto come individuare gli obiettivi educativi nel lavoro con bambini con disabilità intellettiva e/o autistici. Ma come raggiungere gli obiettivi individuati nel contesto di un intervento di tipo naturalistico?
Ricordiamo che per interventi naturalistici si intendono quelli caratterizzati da un contesto naturale di gioco, dall’utilizzo di rinforzatori naturali e dalla promozione dell’iniziativa spontanea del bambino.
L'organizzazione degli spazi fisici per favorire precisi obiettivi educativi è coerente con i principi pedagogici introdotti dal Teacch e ancora prima da Maria Montessori.
Nell'ambiente di apprendimento di un intervento di tipo naturalistico, spazi diversi hanno scopi diversi.
La disposizione fisica e i materiali presenti nello spazio dovrebbero segnalare lo scopo al bambino, in modo che sappia che cosa ci si aspetti da lui in un determinato ambiente.
Per esempio, si può organızzare un 'angolino del gioco simbolico usando giocattoli che suggeriscano il tema del cucinare, come pentole e padelle sui fornelli, piatti, bicchieri e posate sul tavolo, bevande e cibo finto.
Per facilitare l'interazione e l'imitazione, devono essere messe a disposizione più copie dello stesso oggetto (nell’esempio sopra piatti, posate e bicchieri). ( Vedi anche l'articolo sull'intersoggettività)
In un altro angolo potrebbe essere organizzato un angolo con attività di motricità fine, con materiali come cubi di legno, oggetti da infilare e costruzioni ad incastro.
Un esempio di un ambiente di apprendimento naturalistico |
Questi materiali dovrebbero essere ben organizzati (per esempio tenuti in contenitori di plastica trasparenti) per facilitare i bambini nel rimetterli a posto una volta che il gioco è terminato.
Mentre alcuni spazi e materiali usati devono avere uno scopo preciso, l'attività da svolgere non deve essere totalmente predeterminata. Non esistono istruzioni che indichino al bambino cosa fare con uno specifico giocattolo, ma, come suggerito dai principi stabiliti dalla Montessori, all'interno di ogni area il bambino deve essere libero di scegliere tra diversi materiali e azioni disponibili coerenti con il tema dell'attività, con lo scopo di quell'area, e con gli obiettivi individuali che dovrà raggiungere mediante quell'attività.
Gli obiettivi di apprendimento
L'organizzazione dello spazio fisico per facilitare il coinvolgimento dei bambini, è guidato dagli obiettivi di apprendimento di ogni bambino.
Ad esempio si può stimolare l'attenzione congiunta, la richiesta e l'indicazione, posizionando dei giocattoli in punti visibili ma non raggiungibili dal bambino o all'interno di scatole trasparenti.
In questo ambiente vengono poi utilizzate le procedure e le strategie d'insegnamento descritte negli articoli del blog. (shaping, prompt, fading, modeling)
Perché ci possa essere apprendimento è fondamentale coinvolgere il bambino in attività mirate al raggiungimento degli obiettivi individualizzati, che siano per lui motivanti, significative e gratificanti, in una parola divertenti!

Sarebbe preferibile che lo spazio d'apprendimento avesse anche delle zone dedicate agli obiettivi grosso- motori e cognitivi. I percorsi con ostacoli, cerchi, pallone e canestro offrono opportunità di apprendimento in diversi domini, così come piccole attività con palline e birilli da buttare giù o un trampolino elastico utile anche per scaricare un po' di energie.
Riguardo agli obiettivi cognitivi con delle attività giocose, i bambini potrebbero essere incoraggiati a contare il numero di oggetti (per esempio il numero di palline), ad associare gli oggetti identici (per esempio, mettere via le posate dentro la scatola giusta e i cucchiai con la scatola dei cucchiai), e identificare i colori (per esempio il colore delle costruzioni).
Gli obiettivi relativi alle abilità sociali di base possono essere trattati facendo in modo che il bambino e l'operatore abbiano l'opportunità di imitarsi a vicenda mentre giocano a turno, o suonando insieme degli strumenti musicali.
In uno spazio dedicato alla merenda vengono offerte opportunità di apprendimento in diversi domini, tra cui la comunicazione recettiva (seguire delle istruzioni), la comunicazione espressiva (richiedere la merenda, commentare "mi piace il panino"), le abilità sociali nel richiedere aiuto, l'attenzione congiunta (seguire il gesto dell'indicazione) e l'autonomia personale (usare il cucchiaio).
Un ambiente organizzato con queste modalità favorisce l'apprendimento e l'intersoggettivitá.
Bibliografia
McWilliam R. (2010). Routines-based early intervention: supporting young children and the families. Brookes Publishing, Baltimore
Montessori M. (1948/2004). La scoperta del bambino
Sally Rogers Geraldine Dawson - Esdm. Intervento precoce per l'autismo Omega, 2010.
Schopler E., Mesibov G.B., Hearsey K. (1995), Structured teaching in the TEACCH system. In Learning and cognition in autism.
Giacomo Vivanti, Geraldine Dawson , Sally J. Rogers, Ed Duncan. Implementazione dell'Early Start Denver Model in Gruppo (G-Esdm) per bambini con autismo in età prescolare
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